Quella che oggi conosciamo come via Consolare Valeria/Via Marco Polo è parte di una strada anticamente chiamata ” Via del dromo”, termine greco che significa “via veloce”. Questa strada, alla fine del Cinquecento, aveva origine nella cosidetta “Porta di Gentilmeni” all’incrocio tra l’attuale via 24 maggio e via S. Agostino, e proseguiva nella strada litoranea in direzione di Catania, attraverso i villaggi della riviera sud. L’origine della via si è spostata verso sud in concomitanza con l’ampliarsi del centro urbano. Verso la metà del ‘600, esso si trovava presso via Porta Imperiale; nel ‘700, invece, presso la chiesa di San Clemente; nell’800 e ancora fino al terremoto del 1908 al Ponte Zaera. Proprio questa antica strada, durante il 1848, fu teatro dello sbarco delle truppe borboniche impiegate contro gli insorti Messinesi (Camiciotti), sconfitti e costretti a ritirarsi fino alla fiumara Zaera . In questa via, sulla riviera Sud, sorgevano numerose ville e casali nobiliari, in mezzo al verde delle campagne, ancora oggi riconoscibili nonostante l’odierna urbanizzazione. Andando da Minissale a Tremestieri incontriamo numerosi luoghi d’interesse: la palazzina della famiglia Grill; Villa De Pasquale (industria agrumaria); la chiesa parrocchiale dell’Immacolata di Contesse; la medievale chiesa di S. Maria della Calispera, antica sede parrocchiale; il villino Iannelli; Palazzo Mondio (antico casale nobiliare in cui soggiornò Garibaldi; il complesso della Sanderson, vasta industria agrumaria; le case appartenute a i cocchieri di Pistunina; la chiesa parrocchiale di Santa Domenica a Tremestieri (con la splendida torre campanaria seicentesca); ed infine i resti del seicentesco castello Vianisi. Attualmente la memoria dell’antica Via del Dromo è quasi perduta, e lo stato di conservazione degli edifici storici sopravvissuti lascia a desiderare. Sarebbe auspicabile che si risvegliassero il senso civico e l’interesse nei confronti di quello che è un importante parte della storia della zona Sud.
Diego Ciccone, Michele Bruno